Nella Scuola vecchia, arriva un tablet nuovo. Ma quanti professori lo sapranno usare?

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E’ di questi giorni la notizia che a breve gli insegnanti saranno riforniti di un tablet. In realtà il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, ha confermato che da quest’anno tutte le classi delle scuole Medie e Superiori avranno in dotazione un personal computer e, addirittura, un tablet se si trovano in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.

Nella presentazione dell’anno scolastico in teleconferenza, il Ministro ha parlato di de-materializzazione. Ovvero il progressivo abbandono della carta a favore del digitale, sia sul fronte amministrativo che didattico. Si è parlato di iscrizioni online, pagelle digitali e, anche, dell’avvio del programma “La Scuola in chiaro” ovvero maggiore trasparenza sugli istituti scolastici italiani, più informazioni per le famiglie che stanno per iscrivere i figli a scuola e semplificazione del lavoro delle segreterie scolastiche”, questi i principali obiettivi dell’iniziativa.

E così, mentre la scuola italiana cade a pezzi ancora una volta siamo chiamati a commentare l’ennesimo annuncio di un Ministro della Repubblica che evidentemente, come molti dei suoi predecessori, in una scuola italiana non entra dai tempi del liceo, ammesso che abbia frequentato una scuola pubblica.

Già, perché in questa, che ancora qualcuno si ostina a chiamare “scuola” mancano non soltanto aule, carta igienica, fogli e pennarelli ma anche professori, bidelli, presidi e chi più ne ha più ne metta. Come dire che l’ennesimo autunno caldo della scuola pubblica è cominciato con un nuovo Ministro e con il solito, vecchio ma originale annuncio: puntiamo ad una scuola più moderna, europea e motore per lo sviluppo del paese.

Chissà, la Scuola dei sogni tratteggiata anche da Profumo nel suo intervento forse un giorno verrà davvero attuata. Forse.

Per ora, come ogni inizio d’anno scolastico, la scuola è tornata in cima ai pensieri di tutti; di Profumo, dei politici, degli amministratori, dei governanti e di tanti opinion maker.

Tutto è come prima, peggio di prima con un tablet in più. Gli alunni non vedono l’ora che arrivino le vacanze di Natale.

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