Avellino si prepara all’evento culturale più lungo dopo i lavori eterni dell’Eliseo: il 50° Laceno d’Oro International Film Festival, versione “extrachili”, con 11 giorni di programmazione, due anteprime, un evento finale e abbastanza appuntamenti da far perdere l’orientamento pure a Google Calendar. Il programma ufficiale – consultabile sul sito del festival, per chi ha tempo libero sufficiente – sfoggia due Premi alla Carriera (Leos Carax e Victor Erice), una retrospettiva Pasolini che omaggia Andrei Ujică, tre concorsi internazionali, una valanga di film fuori concorso, incontri, masterclass, libri, concerti, eventi e pure la sezione dedicata alle scuole (perché il cinema colpisce forte anche quando sei minorenne).
Si parte il 29 novembre ad Atripalda con la sonorizzazione live di Tetsuo, giusto per scaldare i timpani. Il giorno dopo riapre l’Eliseo – sì, quello che apre e chiude più di un rubinetto difettoso – con una retrospettiva dedicata a It’s Alive Films, garanzia di follia finlandese ad alto tasso di originalità. La commissaria straordinaria Giuliana Perrotta ha confermato che la cultura salverà la città, o almeno ci proverà. L’importante è rilanciare l’Eliseo e convincere Regione e Ministero che Avellino esiste davvero sulla mappa.
Antonio Spagnuolo, di ImmaginAzione, ha ricordato che questo cinquantesimo è “un traguardo storico”, sottinteso: ci siamo ancora, nonostante tutto.Quest’anno il festival si espande anche fuori dalla sala, grazie alla collaborazione con la Provincia e i suoi Musei: tour tematici, laboratori, antichità, presepi e storie borboniche per non farsi mancare nulla.Ma la vera rivoluzione è un’altra: i genitori possono lasciare i figli ai laboratori museali mentre loro guardano i film in pace. Un piccolo miracolo: Avellino diventa improvvisamente più vivibile.
Il 9 dicembre il festival chiude in bellezza con una nuova sonorizzazione live: questa volta tocca al mitico Nosferatu, perché un tocco gotico sotto Natale fa sempre scena. La direttrice artistica Maria Vittoria Pellecchia ricorda che il Laceno d’Oro non è solo un festival, ma un luogo d’incontro tra autori, pubblico e idee provenienti da tutto il mondo. E ora che il 50 è diventato realtà, l’entusiasmo è alle stelle: “Una gioia”, dice. E con 11 giorni di eventi, si capisce il perché.


