Vasta operazione dei carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Avellino, in collaborazione con la Polizia Penitenziaria e il Nucleo Investigativo Regionale della Campania, all’interno del penitenziario “Antimo Graziano” di Avellino. Le forze dell’ordine stanno eseguendo un decreto di perquisizione locale e personale emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino a carico di 18 persone indagate, attualmente o precedentemente detenute nella struttura.
Gli indagati sono accusati, a vario titolo, del reato di accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti reclusi (articolo 391-ter del Codice Penale). In un caso specifico, è contestato anche il reato di atti persecutori(articolo 612-bis). Le perquisizioni hanno riguardato le celle ancora occupate dagli indagati, con l’obiettivo di sequestrare telefoni cellulari, smartphone e schede SIM detenuti illegalmente.
L’indagine, avviata dai carabinieri a partire da febbraio 2025, è finalizzata a contrastare il crescente fenomeno dell’utilizzo di dispositivi elettronici all’interno delle carceri, impiegati non solo per mantenere contatti non autorizzati con l’esterno, ma anche per commettere ulteriori reati.
Dall’analisi dei tabulati telefonici e telematici sono emerse utenze intestate a soggetti inesistenti sul territorio nazionale e una rete di contatti con familiari e conoscenti dei detenuti. In diversi casi, gli investigatori hanno individuato profili social aggiornati direttamente dall’interno dell’istituto, con post, messaggi e immagini ritenuti di rilievo investigativo.
Particolarmente grave il caso di un detenuto per omicidio che, secondo gli inquirenti, avrebbe perseguitato la vedova della sua vittima attraverso i contatti ottenuti grazie ai dispositivi illeciti.
Le attività di perquisizione e sequestro sono tuttora in corso.