Benevento, usura e minacce al titolare di un agriturismo, il Tribunale decide a gennaio

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È stata rinviata al 16 gennaio la sentenza del processo per usura ed estorsione che vede coinvolte 14 personenell’ambito di una complessa inchiesta della Squadra Mobile e della Guardia di Finanza di Benevento. L’udienza, inizialmente prevista per oggi, si è conclusa con le ultime arringhe difensive e il rinvio deciso dal Tribunale dopo la replica del pubblico ministero Giulio Barbato.

Il procedimento ruota intorno alle presunte intimidazioni e pressioni economiche ai danni del titolare di un agriturismo sannita, costituito parte civile con l’avvocato Luca Guerra. Secondo l’accusa, l’imprenditore sarebbe stato costretto a pagare interessi usurari su somme di denaro ottenute in prestito, dopo essersi trovato in difficoltà economiche e impossibilitato ad accedere al credito bancario a causa di un protesto.

Il Pm ha chiesto cinque condanne:

  • 11 anni e 6 mesi per Vincenzo Collarile (66 anni),
  • 10 anni e 4 mesi per Cosimo Parrella (50),
  • 8 anni per Pasqualino Parrella (46),
  • 7 anni e 6 mesi per Armando Piscopo (49),
  • 4 anni e 7 mesi per Ivano Nizza (51).

A loro vengono contestati, a vario titolo, i reati di usura, estorsione, tentata estorsione, violenza privata e esercizio abusivo dell’attività finanziaria.

Per gli altri nove imputati, accusati di favoreggiamento, il pubblico ministero ha invece chiesto l’assoluzione, anche in virtù della dichiarata inutilizzabilità delle intercettazioni. Tra questi figurano Giuseppe VaresiGiancarlo InsalacoClaudio BorzilloCarmine Palmino D’AndreaAgostino e Mario IannellaPasquale IacovellaMassimo Fallarino e Michele Ciccone.

La decisione del Tribunale, dopo anni di udienze e testimonianze, arriverà dunque a gennaio e chiuderà uno dei procedimenti più complessi in materia di usura e racket nel Sannio.

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