Avellino, aggredirono la polizia e devastarono lo stadio: la Cassazione conferma le condanne per i fatti del Partenio

0
14

La Corte di Cassazione ha confermato le condanne per quattro imputati coinvolti nei drammatici episodi avvenuti allo stadio Partenio di Avellino, durante i disordini che seguirono la tragica morte accidentale di Sergio Ercolano, precipitato da un’altezza di circa venti metri sulla pensilina della Curva Nord, il settore riservato ai tifosi ospiti.

Secondo quanto ricostruito dai giudici della Suprema Corte, i quattro condannati tentarono di forzare il cordone di sicurezza della polizia per accedere allo stadio senza biglietto. Ne seguì un violento scontro, durante il quale furono aggrediti gli agenti impegnati nel servizio d’ordine. Le forze dell’ordine subirono “plurime e gratuite aggressioni”, e per compiere tali azioni i condannati utilizzarono “oggetti contundenti e armi improprie”, si legge nelle motivazioni della sentenza.

La situazione degenerò in pochi minuti, costringendo gli agenti a chiedere rinforzi per fronteggiare la furia dei facinorosi. Trenta poliziotti rimasero feriti, colpiti da pietre, aste e altri oggetti contundenti. Durante gli scontri furono distrutte varie strutture dello stadio, danneggiati impianti di videosorveglianza e messi fuori uso gli altoparlanti dell’impianto sportivo.

Per la Suprema Corte, le condotte dei quattro imputati hanno provocato non solo un grave danno materiale, ma soprattutto “una lesione concreta dell’ordine pubblico”, inteso come equilibrio e sicurezza collettiva. Le loro azioni, si legge ancora nella sentenza, “hanno creato pregiudizio al patrimonio e generato un danno sociale rilevante, derivante dall’offesa all’autorità e al buon assetto della convivenza civile”.

I giudici hanno inoltre disposto la condanna al pagamento delle spese processuali, oltre a tremila euro a favore della Cassa delle Ammende, e alla rifusione delle spese legali sostenute dalle parti civili, rappresentate dagli avvocati Innocenzo Massaro e Giuseppe Liccardo.

La Cassazione chiude così una vicenda che per anni ha segnato la storia sportiva e giudiziaria di Avellino, ricordando come la violenza negli stadi rappresenti una minaccia non solo per la sicurezza pubblica, ma per l’intera comunità civile.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui