Avellino, inquinamento: Avellino, Solofra e Atripalda i comuni a rischio ambientali

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L’Irpinia torna al centro dell’attenzione per l’emergenza ambientale. Secondo i dati emersi dal primo anno di attività dell’accordo siglato nell’aprile 2024 tra la Procura di Avellino e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), i comuni di Avellino, Solofra e Atripalda risultano quelli con il più alto Indice di Rischio di Contaminazione (IRC). L’intesa, nata per combinare competenze investigative e analisi epidemiologiche, mira a rafforzare la lotta contro l’inquinamento e a indirizzare con maggiore precisione le indagini giudiziarie e le misure di prevenzione sanitaria. Il rapporto conclusivo sarà presentato nell’aprile 2026.

Nel corso del primo anno di indagine, sono stati analizzati 86 comuni irpini, con la mappatura di 296 siti potenzialmente contaminanti. Il dato più preoccupante riguarda la popolazione: oltre la metà dei residenti — circa 166.500 persone — vive a meno di un chilometro da una o più sorgenti di rischio ambientale.

La distribuzione delle fonti di inquinamento è molto disomogenea. Tra i siti censiti figurano 5 discariche abusive50 concerie19 discariche comunali15 industrie agroalimentari11 autodemolitori e 60 impianti di lavorazione dei metalli. Tutte queste informazioni, raccolte con la collaborazione di ARPA Campania, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, dei Carabinieri Forestali e dei Vigili del Fuoco, sono state inserite in una banca dati georeferenziata che consente di visualizzare in modo dettagliato la diffusione delle aree a rischio.

Dallo studio emerge che Avellino, Atripalda e Solofra rientrano nella classe 6, la più alta per livello di pericolo. Seguono Calitri, Montella, Monteforte Irpino, Montemiletto, Domicella e Forino, collocati in classe 5. I comuni con il rischio più basso, invece, sono Aquilonia, Caposele, Gesualdo, Sorbo Serpico e Volturara Irpina, in classe 1.

Nei territori con IRC più elevato si osservano eccessi di mortalità e ricoveri per malattie respiratorie acute, oltre a un incremento di tumori al testicolo e al sistema nervoso centrale. Tuttavia, per altre patologie — oncologiche e non — i valori restano inferiori alla media regionale.

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