Lacedonia, il circo danza “Dalle radici al cielo” in prima assoluta

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Il Festival Radici Migratorie porta a Lacedonia una prima assoluta poetica e coinvolgente: il nuovo spettacolo “Dalle radici al cielo – Il circo che danza 2.0” sarà in scena sabato 8 novembre 2025 alle ore 20:30 presso il Teatro Comunale. Dopo il successo a Roma, lo spettacolo approda in Irpinia con l’obiettivo di unire tradizione e innovazione, sfruttando il linguaggio universale del corpo, del movimento e della parola. L’ingresso è gratuito, grazie al sostegno del Comune di Lacedonia, della DMO Montagna d’Amare e di Glocal Think.

Ideato dai fratelli Longo — Alberto come direttore generale del Centro di Produzione Circo Contemporaneo Lazio e Valerio come direttore artistico — lo spettacolo fonde elementi del circo contemporaneo con la danza. Collaborano anche la compagnia ArteMakìa e i ballerini del Balletto di Roma, ensemble con una lunga storia nel panorama artistico italiano. In “Dalle radici al cielo”, il linguaggio del corpo diventa racconto: i movimenti si trasformano in radici che tentano l’ascesa verso il cielo, in un percorso emotivo che attraversa confini, appartenenze e identità. A guidare la narrazione è la voce narrante dell’Emanuela Sica, autrice dei testi e direttrice artistica del festival.

La struttura dello spettacolo è pensata per essere un “ponte” tra diverse discipline, al fine di coinvolgere il pubblico in un’esperienza immersiva, sorprendente e partecipata. L’intento è quello di superare barriere culturali, radicare un senso comune nel concetto di “radici in movimento”. Dopo la tappa di Lacedonia, lo spettacolo avrà anche un’uscita nazionale: sarà presentato il 18 e 19 novembre a Matera, nell’ambito della ROOTS-IN – Borsa Internazionale del Turismo delle Origini. In quell’occasione, Glocal Think e le realtà del festival e della DMO mostreranno un modello culturale integrato tra arte, turismo e identità locale.

Con questa iniziativa, Lacedonia si conferma crocevia culturale e spazio di contaminazione artistica, valorizzando le radici migratorie attraverso un messaggio universale di appartenenza, memoria e speranza.

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