Pagani – L’Avellino che non ti aspetti crolla a Pagani e subisce la sua terza sconfitta stagionale, la più brutta ed anche la più umiliante.
La squadra dei record gioca un primo tempo tutto agonismo ed aggressività, trovando anche il gol del momentaneo 0 a 1 ma rientra in campo poco concentrato, in veglia e sonno. Non sappiamo cosa si siano detti i biancoverdi nello spogliatoio, quali indicazioni abbia dato loro il mister ma l’Avellino del secondo tempo è una squadra “lunghissima” e inguardabile oltre che incommentabile.
Sul banco degli “imputati” sono finiti tutti a cominciare da Mister Rastelli che visto nella ripresa il calo fisico dei suoi doveva, forse, cambiare in corsa la lettura della gara e fare prima qualche sostituzione. La difesa ne ha combinate di tutti i colori con un Pezzella sottotono e Bittante che non è mai riuscito ad entrare in partita. Con Giosa e Fabbro che hanno messo “pezze” dappertutto e Fumagalli che dopo questa gara merita un capitolo tutto suo.
Ermanno è un idolo della piazza e “tra i pali”, anche questa sera lo ha dimostrato, è certamente tra i portieri più forti della categoria. Ma un portiere che rimane letteralmente incollato per tutta la gara alla linea di porta, come è accaduto tante volte quest’anno, alla fine finisce sempre con il condizionare in negativo tutto il reparto. L’Avellino ancora una volta prende gol di testa da calciatori che staccano ad un metro dalla linea di porta e puntualmente la difesa si smarrisce ed ogni palla alta si trasforma in un incubo per la retroguardia bianco verde. Come a Pagani dove, di testa, l’Avellino subisce tre gol prima della sconsiderata giocata di Fumagalli che decide di portare palla fino alla trequarti. Scarpa gliela toglie e da 25 metri insacca in una porta sguarnita.
Il centrocampo il primo tempo si dannato l’anima ma nella ripresa ha praticamente e per lunghi tratti corso a vuoto. D’Angelo non è stato il mastino di sempre, Massimo, Angiulli raggiungono la sufficienza e Bariti, fino a quando ce l’ha fatta, è stato certamente il migliore dei suoi. L’attacco più forte del campionato, infine, non ha inciso come nelle precedenti gare. Castaldo nel primo tempo, almeno in due occasioni, sfiora il gol ma nella ripresa, come Biancolino, lentamente è scomparso dalla scena.
“Dopo un ottimo primo tempo – ha detto Rastelli a fine gara – non mi sarei mai aspettato una ripresa così pessima. Maggiore dispiacere che giunge proprio da come è arrivata questa sconfitta. E’ mancata la reazione da parte nostra. Unica spiegazione che posso trovare a questo risultato è quella fisica, visto che ultimamente abbiamo dovuto giocare gare su campi impossibili e siamo stati penalizzati anche negli allenamenti. In queste condizioni, era davvero difficile attuare una reazione”.
Il Mister difende a spada tratta i suoi ma la verità è che i Lupi si sono smarriti sotto la pioggia dello stadio “Torre”. Quattro a uno è un risultato pesante. Paganese troppo forte o Avellino troppo brutto per essere vero? Lo sapremo presto perché dopo la ripresa farà visita all’Avellino un rigenerato Benevento che ha tutta l’aria di voler portare a casa tutta la posta in palio.