Avellino, una tavola rotonda per trasformare la memoria del sisma in cultura della prevenzione

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In occasione del 45° anniversario del terremoto dell’Irpinia, venerdì 28 novembre si terrà al Teatro Carlo Gesualdo di Avellino la tavola rotonda dal titolo “Radici, memoria, prevenzione: Fate Presto”. L’iniziativa, dedicata al ricordo del sisma del 1980 e alla costruzione di una moderna cultura della sicurezza, prenderà il via alle ore 10.30 con i saluti istituzionali.

A introdurre i lavori saranno:

  • Mario Bellizzi, comandante dei Vigili del Fuoco di Avellino;
  • Giuliana Perrotta, prefetto e commissario straordinario del Comune di Avellino;
  • Rizieri Buonopane, presidente della Provincia di Avellino;
  • Rossana Riflesso, prefetto;
  • Fabio Ciciliano, capo del Dipartimento della Protezione Civile;
  • Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno.

Modererà l’incontro il giornalista Pierluigi Melillo, direttore dell’emittente regionale Otto Channel.

La prevenzione del rischio sismico resta una sfida complessa ma non impossibile: negli ultimi anni scienza e tecnologia hanno compiuto passi decisivi sia nella sismologia sia nell’ingegneria antisismica. Fondamentali, inoltre, le campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini, che hanno contribuito a diffondere una maggiore consapevolezza e un dialogo più diretto tra istituzioni e comunità locali.

Il Dipartimento nazionale della Protezione Civile approfondirà i temi legati alle innovazioni nel campo della prevenzione e alla gestione delle emergenze, evidenziando come la corretta valutazione del rischio sia alla base di scelte efficaci per mitigare i danni e preparare il territorio.

«L’Italia, e l’Irpinia in particolare, è un’area ad alto rischio sismico» ricorda il comandante Bellizzi. «Fare memoria significa creare futuro: i giovani devono conoscere il passato per affrontare con consapevolezza le emergenze di domani».

Obiettivo dell’iniziativa è proprio questo: non dimenticare il grido “Fate presto”, simbolo indelebile del 23 novembre 1980, trasformando il ricordo di quel trauma collettivo in un impegno concreto per la sicurezza e la prevenzione.

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