Ad Avellino si torna a parlare di Dolce Vita, ma non quella di Fellini: qui la pellicola è giudiziaria e il finale potrebbe arrivare già domani, con il giudice che — se colpito da un improvviso slancio di efficienza — potrebbe decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio entro la giornata.
Domani mattina infatti, nell’aula Gup del Tribunale, va in scena un nuovo episodio dell’udienza preliminare che vede coinvolti l’ex sindaco Gianluca Festa (che ha scelto il rito immediato, perché almeno qualcosa deve pur andare veloce) e altre 26 persone tra ex amministratori, dirigenti e imprenditori. Tutti insieme appassionatamente sotto l’etichetta giudiziaria “Dolce Vita”.
Sul tavolo del gup Mauro Tringali c’è già la richiesta di rinvio a giudizio firmata dal Procuratore Domenico Airoma, accompagnato dall’Aggiunto Francesco Raffaele e dal pm Fabio Massimo del Mauro: un trio che, più che una squadra di inquirenti, sembra la formazione di una squadra di calcio di provincia pronta a giocarsi i playoff.
All’appello mancano ancora alcune discussioni delle difese, poi — teoricamente — potrebbe arrivare la decisione.
Teoricamente, appunto.
Diciotto i capi di imputazione contestati (su diciannove totali), frutto delle indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo e della Guardia di Finanza che, da settembre 2023 a marzo 2024, hanno passato al setaccio la gestione dell’allora primo cittadino. Nel frattempo, il Comune di Avellino, rappresentato dall’avvocato Foreste, ha avuto il suo momento di gloria costituendosi parte civile — perché quando c’è da farsi parte lesa, la fila si fa in fretta.
Dopo la scelta di Festa di optare per il giudizio immediato — processo al via il 23 gennaio — è probabile che il giudice decida di accorpare nuovamente i procedimenti. Del resto, quando si può complicare l’agenda, perché rinunciare?


