Benevento, torturati e rapinati: quella notte di terrore per tre giovani. A febbraio 2026 l’appello per gli imputati

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Benevento – Sarà celebrato il 27 febbraio 2026 il processo d’appello per tre imputati condannati in primo grado lo scorso maggio nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal pm Giulio Barbato e condotta dai carabinieri sulle torture subite da tre giovani di San Leucio del Sannio. Una vicenda sconvolgente, fatta di violenze, minacce e richieste di denaro, consumata in un’abitazione di Benevento.

Il Tribunale ha inflitto pene pesanti: 9 anni e 5 mesi e 7mila euro di multa ad Antonio Barone, 49 anni; 8 anni e 6mila euro di multa al figlio Vincenzo Cinque, 26 anni; 8 anni ad Emanuele Ucci, 24 anni. Tutti e tre rispondono, a vario titolo, di tortura aggravata dalle lesionisequestro di personarapina e tentata rapina. Previsto, inoltre, il risarcimento dei danni da liquidarsi in separata sede e una provvisionale di 5mila euro per ciascuna delle parti civili: un 21enne, un 20enne e un minorenne, rappresentati dagli avvocati Fabio Russo, Nazzareno Fiorenza e Luca Cavuoto.

Già definito in appello, invece, il procedimento a carico di Ludovico Lepore, 54 anni, la cui condanna è stata ridotta a 7 anni, 6 mesi e 20 giorni rispetto agli 8 anni, 10 mesi e 20 giorni decisi in abbreviato.

La ricostruzione

I fatti risalgono alla notte del 17 dicembre 2023. I tre giovani avevano deciso di recarsi a casa di Barone per chiarire un diverbio scoppiato due sere prima in un locale di Pietrelcina con il figlio, portando con sé un cestino di salumi come gesto distensivo e per restituire un orologio conteso.

Una volta nell’appartamento, però, la situazione sarebbe precipitata. Il 20enne, accusato del furto dell’orologio, si sarebbe visto chiedere una somma di denaro come risarcimento. Una richiesta accompagnata da violenze e da una vera e propria privazione della libertà: la porta sarebbe stata chiusa a chiave, e il 19enne — così come il 16enne fatto salire dall’auto — sarebbe stato trattenuto in ostaggio.

Il 20enne, sotto pressione, avrebbe tentato di effettuare un prelievo tramite app, poi avrebbe provato fisicamente a reperire il denaro prima a Benevento e poi a San Giorgio del Sannio, riuscendo infine a consegnare 250 euro.

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