Arresti banda della marmotta: Scampitella unico obiettivo in Irpinia

0
13

Scampitella, piccolo centro della Baronia, è l’unico comune irpino finito nel mirino della cosiddetta “banda della marmotta”, smantellata ieri all’alba dai Carabinieri del Comando provinciale di Campobasso sotto il coordinamento della Procura di Larino. Proprio qui, il 7 ottobre scorso, il gruppo criminale aveva tentato un assalto a un bancomat in via Piave, un’azione poi fallita ma che diede avvio a immediate e approfondite indagini da parte dei militari.

L’operazione, culminata con l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip di Larino, ha portato all’arresto di quattro persone e alla denuncia di altre tre. Tutti sarebbero parte di un’associazione criminale specializzata negli assalti esplosivi agli sportelli ATM, con base logistica nella provincia di Foggia e operante in più regioni del Sud.

Le attività investigative sono partite nell’aprile 2024, dopo un colpo messo a segno a San Martino in Pensilis (Campobasso). Attraverso un complesso lavoro di analisi tecnica e di ricostruzione dei movimenti del gruppo, gli inquirenti hanno delineato una struttura criminale organizzata, con componenti dotati di specifiche competenze nella preparazione degli ordigni artigianali – le cosiddette “marmotte” – utilizzate per far saltare i bancomat.

Il modus operandi era ormai collaudato: i malviventi, partendo dalla zona sud della provincia di Foggia, raggiungevano gli obiettivi servendosi di auto di grossa cilindrata rubate, poi “bonificate” e sostituite non appena risultavano compromesse. Prima di posizionare l’esplosivo, effettuavano un piccolo prelievo senza ritirare il denaro, provocando il time-out dello sportello e assicurandosi così una finestra d’azione più ampia. Proprio dalle carte utilizzate per questi prelievi è stato possibile risalire all’area di provenienza della banda e a una delle vetture utilizzate negli spostamenti.

Tra aprile e agosto 2024 sono stati documentati dieci assalti in quattro regioni – Molise, Puglia, Campania e Basilicata – cinque dei quali andati a segno, con un bottino complessivo di circa 200mila euro. Le esplosioni, tuttavia, hanno causato anche gravi ferimenti a tre membri del gruppo. Tutti gli indagati risultano già gravati da precedenti penali, alcuni anche per reati analoghi, e in diversi casi sono legati da rapporti di parentela.

I reati contestati includono l’associazione a delinquere aggravata dall’uso di esplosivi e la commissione di furti pluriaggravati ai danni di istituti di credito tramite l’impiego di ordigni artigianali contenenti polvere pirica.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui