Legalità, credibilità e difesa del territorio. Sono i temi al centro dell’intervento del procuratore della Repubblica di Avellino, Domenico Airoma, ospite al Polo Giovani in occasione dell’incontro dedicato alla memoria di Rosario Livatino, il magistrato siciliano ucciso dalla mafia nel 1990. Un appuntamento di riflessione che si è trasformato anche in un monito chiaro sul presente e sul futuro dell’Irpinia.
Airoma ha richiamato con forza il valore della credibilità nella magistratura, definendola un elemento che va oltre la semplice coerenza personale: «La coerenza è allineare principi e comportamenti; la credibilità è quando questa coerenza viene percepita dagli altri. Ed è tutt’altro che scontato». Un messaggio rivolto ai giovani presenti, ma anche alle istituzioni, chiamate a mantenere un rapporto di fiducia autentico con i cittadini.
Sul tema della legalità, il procuratore ha ricordato che si tratta di un valore per il quale “molti hanno perso la vita”, non un concetto astratto. «Oggi affrontiamo situazioni che emergono anche in contesti elettorali, come è accaduto a Monteforte», ha sottolineato, facendo riferimento ai recenti episodi di infiltrazioni mafiose e corruzione nel tessuto politico locale. «La passione per la legalità – ha aggiunto – non è il rispetto formale delle norme, ma la capacità di rendere giustizia, un impegno che richiede ben più della mera applicazione delle leggi».
Airoma ha poi richiamato la necessità di mantenere alta la guardia, ricordando come alcuni territori della provincia abbiano già rivelato criticità evidenti: «Monteforte e altre realtà della nostra provincia ci ricordano che l’attenzione non deve mai calare. Anche i casi di Quindici, e altre vicende del passato, ci insegnano quanto sia fondamentale rimanere vigili. Le infiltrazioni sono una realtà concreta e vanno contrastate con determinazione».
Un intervento netto, quello del procuratore, che ribadisce come la lotta alla criminalità organizzata in Irpinia non possa essere data per acquisita, ma richieda impegno quotidiano, memoria e un senso condiviso di responsabilità civica.


