Ha cercato di eludere i controlli della polizia penitenziaria nascondendo cocaina e hashish nel reggiseno e nelle mutandine, ma il fiuto di un cane antidroga ha mandato all’aria il suo piano. Protagonista della vicenda una donna di 66 anni, originaria di Castello di Cisterna, finita agli arresti domiciliari con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti destinate allo spaccio all’interno del carcere.
La donna si era recata presso la casa circondariale di Ariano Irpino per un colloquio con il figlio detenuto. Mentre attendeva il proprio turno nella sala d’ingresso, ha notato l’arrivo di un’unità cinofila impegnata in controlli di routine. A quel punto, presa dal timore di essere scoperta, ha estratto due piccoli involucri che teneva nascosti negli indumenti intimi e ha tentato di disfarsene lanciandoli da una finestra.
Il gesto, però, non è sfuggito agli agenti della polizia penitenziaria, che hanno subito recuperato i pacchetti e proceduto alla perquisizione. All’interno è stato trovato un primo involucro contenente circa 10 grammi di hashish e un secondo con poco più di mezzo grammo di cocaina. La donna aveva con sé anche un telefono cellulare con doppia scheda, anch’esso sequestrato perché considerato potenzialmente destinato all’uso illecito all’interno della struttura detentiva.
Informata la Procura di Benevento, il sostituto procuratore Olimpia Anzalone ha disposto l’immediata misura degli arresti domiciliari nei confronti della 66enne. Gli investigatori ritengono che la droga fosse destinata al figlio recluso, ipotesi su cui si concentrano ora ulteriori approfondimenti.
La donna, assistita dall’avvocato Michele Ciruolo, comparirà domani davanti al giudice per le indagini preliminari Roberto Nuzzo per l’udienza di convalida. L’episodio si inserisce nel quadro dei frequenti tentativi di introdurre sostanze stupefacenti o telefoni cellulari all’interno delle carceri, un fenomeno che le forze dell’ordine continuano a contrastare con controlli mirati e l’impiego di unità cinofile specializzate.


