Trentaquattro persone dovranno comparire il 13 marzo 2026 dinanzi al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Benevento. Si tratta degli indagati coinvolti nell’inchiesta sui presunti falsi diplomi di qualifica professionale rilasciati da un centro studi di Durazzano, nel Sannio.
La richiesta di rinvio a giudizio è stata avanzata dal pubblico ministero Licia Fabrizi, al termine delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza, che ha ricostruito un presunto sistema di vendita di titoli di studio contraffatti, utili per ottenere punteggi nelle graduatorie Ata (personale ausiliario, tecnico e amministrativo) del triennio 2021-2024.
Secondo l’accusa, i diplomi falsi – relativi alle qualifiche di operatore dei servizi di ristorazione, cucina e sala-bar – sarebbero stati stampati e distribuiti dietro pagamento di circa 1000 euro ciascuno. Gli inquirenti ritengono che diversi candidati abbiano presentato documenti d’identità e tessere sanitarie per ottenere certificati che non corrispondevano ad alcun esame effettivamente sostenuto.
Nel mirino anche sedici registri di esami e tre commissioni del settore sala-bar, che sarebbero stati falsificati con verbali e scrutini mai avvenuti. Le indagini avrebbero inoltre accertato la presenza di una presunta associazione per delinquere, composta da promotori e intermediari, incaricati di reclutare clienti interessati ad acquistare i diplomi.
Tra gli imputati figurano soggetti provenienti da diverse province campane e del Nord Italia, tra cui Durazzano, San Felice a Cancello, Nola, Casoria, Saviano, Afragola, Torino e Codogno.
L’inchiesta, avviata oltre un anno fa, aveva già portato agli interrogatori preventivi di dieci indagati e agli arresti domiciliari per tre di loro, poi revocati dal gip Maria Di Carlo.
Ora la parola passa al Gup, che dovrà valutare le posizioni dei 34 imputati e decidere se rinviarli a giudizio per i reati ipotizzati dalla Procura: falsificazione di atti pubblici, truffa e associazione per delinquere finalizzata al rilascio di titoli falsi.