La Procura di Benevento ha disposto una consulenza psichiatrica su Salvatore Ocone, 58 anni, di Paupisi, attualmente detenuto con l’accusa di aver ucciso la moglie Elisa, 49 anni, e il figlio Cosimo, 15 anni, e di aver ferito gravemente la figlia Antonia, 17 anni, tuttora ricoverata in fin di vita.
La decisione, firmata dal pubblico ministero Chiara Maria Marcaccio, mira a chiarire le condizioni mentali dell’uomo e a stabilire la sua capacità di intendere e di volere al momento della strage familiare, un elemento fondamentale per il prosieguo dell’indagine condotta dai carabinieri.
Ocone, difeso dall’avvocato Giovanni Santoro, ha scelto di non rispondere alle domande del giudice durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Roberto Nuzzo, resosi necessario dopo il trasferimento del fascicolo da Campobasso a Benevento per competenza territoriale. L’uomo si era già avvalso della stessa facoltà anche dinanzi al gip molisano, limitandosi a un racconto solo in un precedente colloquio investigativo con il procuratore Gianfranco Scarfò, il sostituto Marcaccio e i militari dell’Arma.
In quella circostanza Ocone aveva ammesso di aver colpito la moglie e i figli con una pietra di circa 12 chili, spiegando il gesto come una reazione a presunti comportamenti autoritari della coniuge. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbe aggredito per prima Elisa, poi la figlia Antonia, che si trovava a letto, e infine Cosimo, raggiunto in soggiorno, probabilmente svegliato dalle urla.
Dopo il duplice omicidio, Ocone avrebbe caricato i corpi dei figli sulla propria Opel e si sarebbe allontanato da casa. Il suo viaggio si è concluso a Ferrazzano, in provincia di Campobasso, dove è stato rintracciato e arrestato dai carabinieri.
La consulenza psichiatrica disposta dal pm dovrà ora stabilire se l’uomo fosse in grado di comprendere la gravità delle proprie azioni al momento del delitto, un passaggio decisivo in una vicenda che ha profondamente scosso l’intera comunità sannita.


