Un detenuto del carcere di Avellino è stato condannato a un anno e due mesi di reclusione per aver effettuato dirette sui social utilizzando un cellulare nascosto sotto il materasso della sua cella.
Durante la perquisizione, l’uomo ha anche minacciato e ostacolato gli agenti di polizia penitenziaria, opponendo resistenza e rendendo difficoltoso l’accesso alla sua cella. L’episodio ha evidenziato ancora una volta le criticità legate all’uso di dispositivi elettronici non autorizzati all’interno delle strutture detentive.
Il giudice monocratico ha accolto la richiesta della Procura, emettendo la condanna per accesso indebito a dispositivi di comunicazione e resistenza a pubblico ufficiale. La motivazione della sentenza è attualmente in attesa di deposito.


