Lentamente emergono le prime ricostruzioni dell’aggressione, ferocissima, che è stata consumata, nella notte tra sabato e domenica, a Rotonda Cirignano di Montesarchio. Sfortunato protagonista un giovane di 17 anni, che si è ritrovato al centro di un presunto assalto organizzato da altri quattro ragazzi residenti a Benevento, tutti coinvolti nell’inchiesta per tentato omicidio.
Tutto pare sia iniziato quando un altro ragazzo, Antonio (18 anni, di Foglianise), è stato inseguito da un nutrito gruppo di persone, colpito con calci e pugni e costretto a rifugiarsi in un angolo. La situazione è degenerata quando Antonio I. (20 anni) – secondo gli inquirenti – ha incontrato Gaetano e gli ha sferrato una bottigliata come reazione. E’ a quel punto che la violenza, pare, sia esplosa con l’immobilizzazione di Gaetano che è stato incravattato dal branco. Nicolò P. (19 anni) gli ha stretto le braccia attorno al collo fino a soggiogarlo, mentre Donato D. A. (19 anni) lo ha colpito ripetutamente alla testa con una mazza da baseball. Nel tentativo di scampo, Gaetano ha accennato ad una fuga ma caduto sull’asfalto è stato raggiunto da Osvaldo M. (19 anni) che lo ha colpito ripetutamente con calci alla testa, aggravando ulteriormente le ferite.
Le conseguenze per il giovane Gaetano sono gravissime: è stato sottoposto a due interventi chirurgici e le sue condizioni restano critiche. I quattro aggressori sono stati arrestati e detenuti in carcere; domani saranno presentati davanti al giudice per la convalida dell’arresto e per l’interrogatorio, con la difesa che dovrà valutare se chiedere il silenzio o presentarsi davanti al Gip. Gli avvocati difensori di Donato D. A., Antonio I., Osvaldo M. e Nicolò P. – fra cui i nomi di Luca Russo, Sergio Rando, Michele Russo, Camillo Cancellario, Fabio Russo e Francesco Altieri – assisteranno i loro assistiti nel procedimento penale. L’inchiesta coordinata dalla Procura sotto la direzione della pm Marilia Capitanio mira a chiarire la dinamica completa dell’aggressione e le responsabilità individuali dei quattro indagati.
Restano da stabilire i motivi scatenanti che hanno portato alla escalation violenta, nonché eventuali precedenti rapporti o tensioni tra le persone coinvolte.L’episodio, rapido ma devastante, ha messo in luce un’escalation di brutalità in un lasso brevissimo di tempo: trenta secondi che hanno potuto segnare la vita di un giovane. Nell’udienza di domani, si definiranno le condizioni di custodia cautelare e l’eventuale conferma delle misure restrittive nei confronti dei quattro arrestati.


