La cosiddetta “banda dei pestaggi” non era un’associazione a delinquere. Lo ha stabilito la Prima Sezione della Corte di Cassazione, che ha annullato la sentenza di condanna nei confronti di Yuri Perrino e Marco Frasca, due dei principali imputati del gruppo accusato di diversi episodi di violenza, tra cui il raid armato nel quartiere Quattrogranedi Avellino.
I giudici supremi hanno accolto il ricorso presentato dai legali dei due imputati, gli avvocati Gaetano Aufiero e Domenico Dello Iacono, che avevano contestato la sussistenza del reato di associazione per delinquere. Secondo la difesa, infatti, mancavano i presupposti tipici di un’organizzazione criminale strutturata, a partire dall’assenza di un presunto promotore e di una stabile gerarchia interna.
La Cassazione non solo ha escluso la configurazione dell’associazione, ma ha anche annullato la sentenza di secondo grado relativamente alla determinazione della condanna per la detenzione e il porto d’armi. Già in precedenza, la Quarta Sezione della Corte d’Appello di Napoli aveva parzialmente riformato la sentenza emessa dal Gup di Avellino Marcello Rotondi, riducendo le pene inflitte e assolvendo Perrino e Frasca dall’accusa di estorsione ambientale.
In primo grado, i due erano stati condannati a cinque anni e quattro mesi di reclusione per cinque episodi di pestaggio e per il possesso dell’arma utilizzata per sparare a Romagnuolo durante il raid. La Corte d’Appello aveva poi ridotto la pena a tre anni e dieci mesi, confermando solo alcune delle imputazioni minori.
Con la decisione della Cassazione, l’impianto accusatorio costruito attorno all’esistenza di una presunta organizzazione criminale viene dunque smontato. Cade così l’ultimo tassello del processo mediaticamente ribattezzato come quello della “banda dei pestaggi”, che per mesi aveva scosso l’opinione pubblica avellinese. Già in primo grado, infatti, era caduta anche l’accusa più grave, quella di tentato omicidio, segno che – secondo i giudici – le violenze contestate, pur gravi, non sarebbero riconducibili a un gruppo criminale stabile e organizzato, ma a singoli episodi isolati di violenza.


