Ad Avellino si accende un nuovo focus culturale sul ricordo e sul valore politico di Aldo Moro. Domenica 12 ottobre, alle ore 17:30, presso il Circolo della Stampa, verrà presentato il volume Liberiamo Moro dal caso Moro scritto da Angelo Picariello e pubblicato nel 2025 da Edizioni San Paolo. Un evento inserito nel calendario culturale promosso dall’Ordine dei Giornalisti della Campania, con l’obiettivo di riportare al centro la figura del leader democristiano nei suoi molteplici ruoli e dimensioni, oltre la tragica vicenda del rapimento e dell’uccisione.
Il libro è impreziosito da una prefazione del cardinale Matteo Zuppi, che introduce il progetto come un tentativo di “liberare” Aldo Moro dalle lenti distorte della storia criminale, restituendogli la poliedria che gli apparteneva: giurista, docente, padre costituente, ministro degli Esteri, promotore del dialogo con la società civile, interlocutore dei giovani e testimone della dignità contro il terrorismo.
L’iniziativa vuole evocare quell’“attualità” che può emergere dalla memoria critica: l’intento è che Moro non resti “caso Moro” ma ritorni come statista completo, con la sua visione e le sue tensioni.
Dopo i saluti istituzionali affidati a Alessandra Malanga, consigliera dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, e l’introduzione di Stefano Vetrano, si susseguiranno gli interventi di spicco: Antonio Bassolino, Mario Mauro e Ortensio Zecchino. Prenderà la parola anche Ettore de Conciliis, autore del famoso Murale della Pace (1965) nella chiesa di San Francesco d’Assisi a Borgo Ferrovia — che in questi giorni celebra il sessantesimo anniversario — portando una testimonianza simbolica del rapporto tra arte, memoria e impegno civile.
Il dibattito sarà moderato dal giornalista Pietro Giacomo de Conciliis, e l’autore Picariello sarà presente per dialogare con relatori e pubblico.
Un profilo dell’autore: Angelo Picariello, nato ad Avellino ma residente a Roma, ha un’esperienza nelle istituzioni locali (consigliere e assessore) e ha lavorato per diversi anni come redattore parlamentare per il giornale Avvenire. In precedenza ha pubblicato, anche per Edizioni San Paolo, titoli come Capuozzo, accontenta questo ragazzo e Un’azalea in via Fani. Da Piazza Fontana a oggi: terroristi, vittime, riscatto e riconciliazione.
L’appuntamento ad Avellino, dunque, si colloca nel solco di una riflessione culturale che non vuole banalizzare il passato, ma farlo dialogare con il presente: riprendere il lascito di Moro significa porre domande sul senso della politica, delle Istituzioni, del confronto civile in un’epoca complessa. Con Liberiamo Moro dal caso Moro, Picariello compie un gesto di restituzione: togliere le ombre, ricomporre le tessere dell’impegno, della responsabilità e della visione che contraddistinsero la vita di uno statista che ha attraversato le grandi tensioni dell’Italia del secondo dopoguerra.
L’incontro ad Avellino rappresenta dunque non soltanto un momento commemorativo, ma un’occasione per riflettere sul valore della memoria attiva, e sul bisogno di rinnovata coscienza civile “liberata” dal mero sensazionalismo, per riscoprire uomini e visioni che possano alimentare il dibattito pubblico e rafforzare una cultura della responsabilità collettiva.


