Avellino, Buonopane: una bandiera come segno di pace e solidarietà

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La facciata di Palazzo Caracciolo, sede storica della Provincia di Avellino, si è colorata con i simboli della Palestina. Su iniziativa del presidente dell’Ente, Rizieri Buonopane, è stato collocato uno striscione raffigurante la bandiera palestinese, gesto carico di significato in un momento di forte tensione internazionale.

L’iniziativa non è passata inosservata. Piazza Libertà, cuore pulsante della città, ha visto campeggiare sul palazzo istituzionale il vessillo donato dallo stesso presidente, come atto concreto di vicinanza al popolo palestinese. “L’esposizione sul balcone di Palazzo Caracciolo della bandiera Palestinese – ha dichiarato Buonopane – non è solo un atto dal valore simbolico, ma anche uno stimolo a perseguire un obiettivo concreto: quello di un accordo di pace stabile e duraturo”.

Il presidente ha sottolineato come la decisione voglia rappresentare un messaggio universale di pace e allo stesso tempo richiamare l’attenzione della comunità internazionale sulla gravità del conflitto in corso in Medio Oriente. “Questa iniziativa – ha aggiunto – intende sottolineare l’adesione della Provincia di Avellino al valore imprescindibile della pace universale e porre l’attenzione sul conflitto israelo-palestinese, contribuendo a creare le condizioni per porre fine alle sofferenze della popolazione civile”.

Buonopane ha voluto anche condannare con fermezza ogni forma di violenza, ribadendo che la spirale di odio e di atti efferati che si susseguono da entrambe le parti non può trovare giustificazione: “La Provincia stigmatizza la spirale di violenza in atto, condannando fermamente i responsabili, a qualsivoglia titolo, di azioni criminali”.

Il gesto di Palazzo Caracciolo assume dunque un valore fortemente simbolico: da un lato la vicinanza al popolo palestinese, vittima di un conflitto che da decenni lacera la regione; dall’altro, un richiamo al principio della pace come bene supremo e alla necessità di un impegno condiviso da parte delle istituzioni, della politica e della società civile per fermare la guerra e costruire un futuro diverso.

Con questa iniziativa, Avellino lancia un messaggio chiaro: anche da una realtà locale, lontana dai teatri di guerra, si può alzare la voce per chiedere dialogo, cessazione delle ostilità e tutela dei diritti umani fondamentali.

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