Strage di Paupisi, il passato di Ocone: da carabiniere ausiliario a paziente in cura psichiatrica

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BENEVENTO – Emergono nuovi dettagli sulla vita di Salvatore Ocone, il 58enne autore della strage familiare avvenuta a Paupisi, dove ha ucciso la moglie Elisa Polcino e il figlio quindicenne Cosimo, tentando poi di togliere la vita anche alla figlia di 17 anni, ora ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale Neuromed di Pozzilli.

Da giovane Ocone aveva superato i test attitudinali e prestato servizio come carabiniere ausiliario. La sua prima crisi risale al 2011, anno della nascita del figlio Cosimo, quando si recò in chiesa e si denudò: un gesto che gli costò un trattamento sanitario obbligatorio, come ricordato dal procuratore Gianfranco Scarfò in conferenza stampa.

Negli anni successivi non si registrarono episodi di violenza evidenti, ma secondo fonti sanitarie l’uomo era seguito sia dai servizi dell’Asl di Benevento sia da un medico privato.

La comunità di Paupisi, poco più di 1.500 abitanti, è sotto choc e si interroga se questa tragedia potesse essere evitata. L’uomo ha confessato gli omicidi, ammettendo di aver colpito con una grossa pietra la moglie e il figlio, e di aver tentato lo stesso gesto contro la figlia maggiore.

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