Monte dei Paschi di Siena. Da banca rossa a banca…rotta

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SIENA – Scoppia lo scandalo dei derivati al Monte dei Paschi di Siena, la più antica banca italiana, ed è subito bagarre tra i partiti.

La vecchia passata amministrazione del MPS acquistò titoli derivati, cioè titoli ad alto rischio, che hanno comportato gravi perdite per l’Istituto Bancario. La notizia ha scatenato immediatamente una ridda di voci e tutto il quadro politico nazionale è andato in fibrillazione attaccando, da Ingroia a La Russa, Monti e il Partito Democratico: Monti perché il suo governo tecnico ha concesso ben 4 miliardi di euro al Monte dei Paschi di Siena per coprire le perdite di questa “scellerata” operazione, il Pd  perché, di fatto, “governa” la Banca e, peggio, ha votato a favore della concessione dei 4 miliardi di euro (praticamente l’intero importo dell’ IMU che hanno versato gli italiani o se preferite un importo superiore, dal punto di vista finanziario, ai “risparmi” che la riforma Fornero ha prodotto con i tagli alle pensioni). E tutto per salvare la Banca tramite l’acquisto di “Monti Bond”. Questi i fatti.

Monti si è chiuso in silenzio ma ad incendiare gli animi ci ha pensato bene Bersani il quale non solo si è detto estraneo ai fatti ma ha tira fuori il PD dichiarandolo lontano da quella banca.

In tanti sono scoppiati a ridere ed io trovo quantomeno disdicevole che il capo del partito che è in testa ai sondaggi, dichiari agli italiani che “non c’è nessuna responsabilità del Pd, per amor di Dio: il Pd fa il Pd, le banche fanno le banche“.

Mi sono “permesso” di dissentire non soltanto perché Giuseppe Mussari, ex presidente del Monte dei Paschi di Siena e successivamente Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana fino al 22 gennaio scorso – uno, pare, dei principali responsabili dell’operazione incriminata –  ha versato come donazioni, negli ultimi dieci anni, 673 mila euro al Partito Democratico senese, dei quali 100mila euro nel 2010 e 99mila euro nel 2011; oppure perché la stessa cosa viene fatta da Ernesto Rabizzi che  è il vicepresidente della banca MPS, che, invece, ha donato 125 mila euro nell’ultimo biennio. No, dissento perché chiunque si sia, almeno una volta in vita sua, occupato del sistema bancario italiano sa bene che la sinistra – Pci, Pds, Ds, Pd, comunque si chiamasse -, attualmente nomina 13 consiglieri su 16 della Fondazione che ha il controllo del Monte dei Paschi di Siena. A Rocca Salimbeni, per dirla tutta, “comanda” il Pd.

E il segretario nazionale del Partito che “controlla” una della Banca più importanti d’Italia cosa fa? Sfugge alle responsabilità e nega con una sfacciataggine degna del peggior politico l’evidenza. Ma è davvero questo il Partito Democratico che può migliorare l’Italia? Non ce l’ha fatta Renzi ma il caso Monte dei Paschi sta lì come un macigno a testimoniarlo!

Gli italiani continuano ad indignarsi. Questa volta contro chi in strada si presenta alle elezioni come difensore del popolo contro la “crisi causata dalle banche” ma di fatto ha la responsabilità politica della banca che è stata gestita peggio e che, unica in Italia, deve essere salvata con i soldi dei contribuenti. Io credo che stiamo sciupando un’altra occasione.

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