La Casta si difende. Questa “politica” deve andare a casa

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Roma- I partiti “non ce la fanno più” e si ribellano. Se tutti avevano plaudito alle misure, la notizia del giorno è che la Commissione Parlamentare Bicamerale per le Questioni regionali, dice che quel decreto è «apprezzabile» ma «insufficiente» e non pienamente rispettoso delle norme costituzionali. In breve, il decreto che taglia i costi di Regioni ed Enti locali è bocciato.

E’ rarissimo che le commissioni che devono dare un parere alla commissione di merito, si esprimano del tutto negativamente. In genere danno un parere positivo con alcune “condizioni”, nelle quali sono indicate le parti da cambiare. Beh, questa volta non è stato così.

La Bicamerale per gli Affari regionali, nella sua bocciatura, mette sul banco degli imputati l’articolo del decreto che prevede che la Corte dei conti debba operare un controllo di legittimità preventivo su tutti gli atti normativi e di programma di Regioni e di Enti locali. La commissione ritiene “insufficiente l’impianto complessivo del provvedimento e di non piena compatibilità con le prescrizioni del Titolo V della Costituzione”, si legge nel parere. In particolare si fa riferimento alle previsioni in materia di “controlli della Corte dei conti sugli atti delle regioni, dei gruppi consiliari e delle assemblee regionali e di enti locali”.

Unanime il parere dei parlamentari: il decreto – sostengono – incide fortemente sull’autonomia organizzativa e gestionale degli enti locali, viste le norme sulla “revoca dell’incarico di responsabile del servizio finanziario; in tema di controllo della Corte dei conti sugli enti locali in ordine alla regolarità della gestione finanziaria, agli atti di programmazione e all’efficacia dei controlli interni di ciascun ente; in merito alle funzioni del responsabile del servizio finanziario dell’ente locale”.

Bla, bla, bla, …viene da piangere!

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